Poco fa a Milano, in occasione della presentazione della 103^ edizione della Corsa Rosa, è stato confermato il passaggio sulla salita simbolo delle colline del Prosecco appena riconosciute Patrimonio dell’Unesco. Appuntamento al 23 maggio con la crono individuale Conegliano-Valdobbiadene: 33,7 km di saliscendi, con il Muro a fare la differenza

San Pietro di Feletto (TV), 24 ottobre 2019 – – Il Giro d’Italia sale sul Muro. La notizia girava da qualche settimana, ma ora è ufficiale: la 103^ edizione della Corsa Rosa, in programma dal 9 al 31 maggio 2020, percorrerà anche la salita simbolo delle colline del Prosecco.

Gli organizzatori del Giro l’hanno annunciato pochi minuti fa, a Milano, in occasione della presentazione ufficiale di quella che è stata definita la “Corsa più dura del Mondo nel Paese più bello del Mondo”.

L’appuntamento con il Muro di Ca’ del Poggio è per sabato 23 maggio, alla fine della seconda settimana di corsa. La tappa sarà la numero 14 e avrà la fisionomia di una cronometro individuale. Partenza da Conegliano e arrivo a Valdobbiadene: le due “capitali” del Prosecco Docg unite da una sfida contro il tempo lunga 33,7 chilometri.

Il Muro di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto, arriverà dopo circa 6 chilometri di corsa: curve e controcurve tra i vigneti potranno fare subito la differenza.

Sarà una prima volta: il passaggio del Giro d’Italia nel cuore delle colline che pochi mesi fa, il 7 luglio 2019, sono state proclamate Patrimonio dell’Unesco. Ma, allo stesso tempo, sarà anche uno spettacolo ritrovato: il quinto passaggio della Corsa Rosa sul Muro di Ca’ del Poggio, dopo gli applausi ricevuti nel 2009, 2013, 2014 e 2017.

Il Muro di Ca’ del Poggio – unica salita ufficialmente certificata dalla Federazione ciclistica italiana, gemellata dal 2016 con il Muro di Grammont e dal 2018 con il Mur-de-Bretagne – ha caratteristiche uniche. Si sviluppa per poco più di un chilometro su strada interamente asfaltata, con pendenza media del 15% e punte del 19%. E’ uno strappo deciso, quasi violento, che si candida ad essere tra i momenti più spettacolari del Giro d’Italia 2020.

La storia di un territorio – orgoglio, fatica, senso d’appartenenza – idealmente racchiusa nello spazio di poche pedalate, capaci di schiudere grandi orizzonti. Nazareno Balani, il regista del grande sport in Rai, l’ha ben raccontato in un cortometraggio (“Non so come, ma è successo”) che, in occasione della 76^ Mostra del Cinema di Venezia, è stato premiato con il Leone di Vetro.

Sarà una grande festa per migliaia e migliaia di tifosi che, nella terra in cui il ciclismo è una passione largamente condivisa, accorreranno sul Muro per applaudire, e quasi toccare con mano, i campioni del Giro.

Uno spettacolo verticale, che per un giorno disegnerà una sottile striscia rosa nel verde brillante delle colline ricamate dai vigneti. Dove la bici racconta una grande storia. Appuntamento al 23 maggio 2020