Ieri riuscitissima serata evento a San Pietro di Feletto con il giornalista Fabio Tavelli che ha intervistato i tre assi azzurri

San Pietro di Feletto (TV), 26 marzo 2019 – Tre campioni e le sfide di una vita. Alessandro Ballan, Davide Cassani e Silvio Fauner sono stati protagonisti dell’evento che lunedì, a San Pietro di Feletto, grazie alla partnership con la sezione Aia di Conegliano, ha rinnovato il feeling tra Ca’ del Poggio Ristorante & Resort e il mondo dello sport.
In passerella, assieme ai tre grandi ex, anche Fabio Tavelli, giornalista televisivo, tornato a Ca’ del Poggio per una serata diversa rispetto a quelle – applauditissime – che l’avevano visto interpretare le vite di autentiche leggende dello sport: da Cassius Clay ad Ayrton Senna, a Marco Pantani. Questa volta, con Tavelli in veste di intervistatore, l’attenzione era tutta per i tre ex campioni che, dopo il ritiro dall’attività agonistica, continuano il loro percorso nello sport e nella vita.
Silvio Fauner, uno dei quattro moschettieri, insieme a De Zolt, Albarello e Vanzetta, ha portato lo sci di fondo azzurro nella leggenda, con la vittoria della staffetta 4×10 all’Olimpiade di Lillehammer, davanti ai padroni di casa norvegesi. La giornata perfetta. “Anche se nella mia carriera – ha detto l’ex campione sappadino – a volte ho trovato più soddisfazione in un terzo posto che in una vittoria: ci sono stati successi che non mi hanno lasciato nulla e buoni piazzamenti che mi hanno gratificato di più, perché accompagnati dalla consapevolezza di aver dato comunque il 101%”.
Quel giorno, sulle nevi norvegesi, ha sconfitto il mitico Bjorn Daehlie. “Ha provato a staccarmi per tutta la gara, temendo la mia volata. In cima all’ultima salita si è fermato e mi ha guardato: ero lì, l’avevo seguito come un’ombra. Nei suoi occhi c’era la paura. Poi ho fatto la volata che non avevo previsto, prendendo un rischio enorme: io davanti, lui dietro. Quando si è trovato ad inseguirmi, ha capito che avrebbe perso”.
Che la miglior difesa sia l’attacco, l’ha compreso anche Alessandro Ballan, quel giorno a Varese, quando ha pedalato davanti al mondo, vincendo una volata lunghissima: lui davanti e gli altri ad inseguirlo. Un successo che vale una carriera, e ti ripaga di tanti sacrifici: “Alla vigilia di una gara stavo attento anche a giocare con i miei figli, non ricordo un sabato a fare shopping: bisognava risparmiare ogni energia. Il ciclismo è la passione della mia vita. Ho provato a fare altri sport, ma alla fine sono sempre tornato alla bicicletta”.
Ballan ha ricevuto i consigli di Davide Cassani per la sua nuova carriera di commentatore televisivo. “Lo studio prima di tutto: prepararsi su cento cose, anche se sai che alla fine ne utilizzerai dieci. Ma Alessandro promette bene: ha l’occhio allenato, sa cogliere i particolari”. Io e lui? “Un campione mondiale rispetto ad un campione regionale”, si è schermito l’attuale ct azzurro.

Cassani ha ricordato che non lontano da Ca’ del Poggio ha ottenuto la sua prima vittoria da professionista. “Alla Due Giorni di Conegliano, nel 1987, ero professionista da sei stagioni: non avevo ancora vinto niente e cominciava a venirmi qualche dubbio”. Cassani è astemio, ma a Ca’ del Poggio, insieme a Fauner e Ballan, ha ricevuto una magnum di Prosecco offerto dalla cantina Bortolin Angelo, sostenitore della serata insieme a Banca Finint. “Non bevo, ma prometto di stapparla quando un azzurro vincerà il Mondiale. Magari quest’anno è la volta buona. E’ ora che Ballan abbia un successore”.